. La strana storia
dell'orso bruno
della Val d'Ansiei.
.
Dove si parla di false notizie di orsi veri,
che diventano vere notizie di orsi falsi;
cosi' che vere falsità e false verità rendono
il falso piu' vero del vero
e l'unica morale, come dice Orson Welles, e' che
la "verità" esiste solo nel mondo della finzione.




Ecco gli articoli apparsi sul




(foto di repertorio)

Corriere delle Alpi: 18 agosto 2002

Avvistato un orso sulla Statale 48?
(a.b.)

AURONZO. Un orso in Val d'Ansiei? La voce da qualche giorno si e' diffusa, ma per ora senza conferme. L'incontro "ravvicinato" tra il plantigrado ed alcuni villeggianti sarebbe avvenuto nottetempo in località Tornede, non lontano dall'albergo Mughetto. Il posto, rispetto al percorso della Ss48 che da Auronzo sale a Misurina, viene prima di Palus San Marco; dunque appare piuttosto isolato, nonostante alcune strutture rurali. La presenza dell'orso sarebbe stata rilevata qualche notte fa da alcuni vacanzieri di
origine emiliana che attualmente soggiornano nei
pressi: l'animale, probabilmente in cerca di cibo, si era avvicinato molto all'abitato, tanto da essere infine scorto con certezza grazie ad un successivo e riuscito appostamento notturno, con "contatto" avvenuto intorno alla mezzanotte. Si tratterebbe di un esemplare bruno, forse di giovane età, alto circa un metro e mezzo. Da qualche anno ad Auronzo si intensificano le voci sulla possibile presenza dell'orso (se non stanziale, per lo meno transitoria); ma sinora sono mancati oggettivi riscontri: per naturalisti e popolazione tutta, da tempo in attesa di conferme, proprio questo potrebbe dunque rivelarsi come l'ennesimo episodio rivelatore. (a.b.)




Una veduta della foresta di Somadida, dove sarebbe stato visto più volte un orso del tipo di quello a destra
(foto di repertorio)
Corriere delle Alpi: 24 agosto 2002

Mistero sulla foresta di Somadida: ma si sprecano le segnalazioni (anche dettagliate) da parte di valligiani e turisti

L'orso in val d'Ansiei, il giallo dell'estate

In tanti dicono di averlo visto, mancano però i riscontri oggettivi

di Andrea Bressan

AURONZO. Orso o non orso? Più no che sì... Tra conferme (poche) e smentite (molte), si infittisce comunque quello che ad Auronzo può considerarsi il "giallo naturalistico" dell'estate. C'è chi, tra turisti e residenti, giura che l'orso c'è. altri smentiscono seccamente, affermando che «mancano ancora prove oggettive». Su tutta la vicenda campeggia comunque una certezza: negli ultimi anni, come confermato dal Corpo Forestale, nel comprensorio bellunese delle Tre Cime gli indizi del passaggio di un plantigrado si sono succeduti con evidenza e regolarità. L'ultima segnalazione, risalente alla settimana scorsa, chiama in causa la località Tornede, ai margini della Ss 48 che da Auronzo conduce a Misurina: secondo le voci insistenti che circolano nella vallata, proprio in quei paraggi alcuni turisti avrebbero avvistato nottetempo un orso bruno, di media grandezza e che, col favore dell'oscurità, non avrebbe disdegnato di avvicinarsi alle case. Una serie di graziose villette sorge infatti in quel punto, poco più in alto dell'albergo-ristorante Mughetto: ma ancora una volta, per la verità, sull'avvistamento mancano prove concrete.
«Per il momento solo chiacchiere», affermano le sorelle Cella Sartor, che gestiscono la struttura ricettiva, «ma di sicuro non c'è proprio nulla. E' vero, nei giorni scorsi erano circolate voci su un incontro ravvicinato che avrebbe visto come protagonisti alcuni villeggianti, e si parlava persino di una foto rivelatrice. Invece niente, forse si è trattato di un equivoco o del tipico scherzo estivo: peccato». Vicenda e taccuino chiuso si direbbe; e invece no. «Certo, qualche tempo fa», racconta una delle due, «un orso ha attraversato la strada davanti all'auto di mio marito, nei pressi del bar La Montanara (attualmente chiuso, ndr) un km più in basso. Ma, dopo quell'episodio, confermato da turisti presenti al fatto, non è successo più nulla». La famiglia Lancellotti da Carpi (Modena) da 60 anni vive per lunghi periodi ed in diverse stagioni in una villetta poco distante. «Se fosse vero», affermano, «saremmo tra i primi a saperlo, visto che quassù ci conosciamo tutti. Certo, animali da queste parti ne circolano tantissimi e di varie specie: una notte ci siamo ritrovati in casa un ghiro che ci sgranocchiava beatamente la frutta; tracce di cervi e caprioli si ritrovano costantemente nell'orto e attorno alle case; per non parlare delle volpi, ospiti abituali dei dintorni. Ma non ci è davvero ancora capitato di incontrare un orso: del resto, in piena stagione, con le luci delle case e tutte le auto che circolano sulla Statale, dubitiamo che un animale del genere possa tranquillamente aggirarsi nei paraggi». Ancora una volta la storia sembra archiviata, ma non è così. «Ma qualche anno fa», è l'ennesimo spiraglio, «abbiamo trovato riconoscibilissime tracce di orso a Somadida, presso le pozze che fungono da abbeveratoi per gli animali: di questo siamo sicuri, come d'altra parte che gli alveari interrati non lontano da qui spesso appaiono danneggiati in modo sospetto». Ce n'è dunque abbastanza: il mistero dell'orso di Auronzo può continuare.



Corriere delle Alpi: 28 agosto 2002

Un editore emiliano voleva prendersi gioco di amici, ma poi la situazione gli è sfuggita di mano; ieri... la confessione

«Ecco come vi ho preso tutti per il naso»

L'orso in val d'Ansiei? Sì, ma solo per la burla di un buontempone


AURONZO. "La storia dell'orso", recita un vecchio adagio nel descrivere un fatto che ha dell'incredibile e che suona come fasullo, in genere raccontato da qualche buontempone ad una platea disposta a crederci. E mai definizione fu più adatta nel descrivere quanto accaduto nel comprensorio di Auronzo nell'ultima settimana, a proposito di un presunto avvistamento ravvicinato.
L'incontro ravvicinato, effettivamente... del terzo tipo, con tanto di foto a corredo, sarebbe stato quello con un vero e proprio plantigrado che si sarebbe aggirato nottetempo in val d'Ansiei, nei pressi dell'abitato della località Tornede. Invece si trattava di uno scherzo: ben congegnato e simpatico quanto si vuole, ma solo di una "bufala", tanto per restare in termini faunistici. Ad architettarlo il cinquantenne Maurizio Marinelli, modenese di residenza ma bolognese per motivi professionali (tra le varie attività di cui si occupa, è pure editore) e che, grazie alla sua ottima conoscenza nell'uso del computer e a una buona dose di fantasia, per qualche giorno è riuscito a convincere parte del paese delle Tre Cime (anche suo malgrado, per la verità) che effettivamente un orso, animale raro ma di cui già esistono diverse segnalazioni nel circondario, fosse presente nei paraggi in carne ed ossa.
«Ma si tratta di un falso», oggi confessa, «ovvero di fotomontaggi creati ad arte per consolare una piccola amica e per gioco nei confronti di amici villeggianti di Tornede (località tra Auronzo e Misurina, ndr) che continuavano a magnificare avvistamenti di volpi, cervi e camosci, nonché di orme di orsi emigrati dall'ex-Jugoslavia».
Tecnicamente, «la prima foto (senza l'orso)», è il suo racconto, «è stata fatta la notte del 17 agosto; la seconda (con l'animale) è un fotomontaggio compiuto di lì a poco, inserendo nella prima un'immagine ricavata da un giornale che avevo in casa».
Dopodiché, «la mattina ho mostrato la foto in giro», afferma l'intraprendente turista, «ma già poco dopo ho svelato il trucco: la delusione è stata generale, ho fatto molta fatica a dimostrare che era un fotomontaggio. La gente, si sa, crede a ciò a cui vuol credere: tutti avrebbero preferito che fosse stato vero». A tal punto che la voce si è sparsa per la vallata, «e c'era addirittura chi già stava organizzando veglie notturne per successivi avvistamenti». Ma, mentre il clamore cresceva, a Marinelli la situazione cominciava a sfuggire di mano. «Avrei voluto smentire ufficialmente il fatto», ammette, «ma non volevo diventare il protagonista pubblico di un banale gioco privato; così ho deciso di lasciar perdere. Infine le numerose visite "per saperne di più" mi hanno spinto ad uscire allo scoperto». Ironia della sorte, l'editore emiliano ha pubblicato in Italia la trascrizione della trasmissione radiofonica "La Guerra dei Mondi" di Orson Welles, il primo grande "falso mediatico" della storia. «Anche il grande regista», dice Marinelli, «è stato inconsapevolmente travolto dalla credulità dei suoi ascoltatori: nel mio piccolo ho commesso lo stesso errore, imparando che è più facile inventare bugie credibili che raccontare la verità, soprattutto a chi non vuol sentirla. Una buona lezione, visti i tempi».
Intanto il "mistero dell'orso di Auronzo" per il momento sembra dunque chiarito: sino al prossimo avvistamento, naturalmente. O al prossimo scherzo...

Articolo originale



... e l'articolo apparso su la



Gazzetta di Modena: 29 agosto 2002

(in pirma pagina)
Modenese beffa con finto orso un intero paese.
Modena. Un modenese in vacanza ad Auronzo ha beffato l'intero paese inventandosi... un orso.

(a pagina 8)
«Ho visto un orso. Era uno scherzo»
Modenese inganna paesani di Auronzo nel Cadore con fotomontaggio
(y.i.)

«Quando si dice la noia». Se si potesse leggere nel pensiero delle persone residenti ad Auronzo, paese del bellunese, queste serebbero state le parole pronunciate. Il paese è stato protagonita dello scherzo del signor Marinelli, un simpatico modenese lì in vacanza. L'uomo esperto di computer e persona molto creativa per alcuni giorni ha tenuto il paese con il fiato sospeso, creando dei dei fotomontaggi che riproducevano un orso, che secondo il signor Marinelli si aggirava nella zona, precisamente nella valle d'Ansiei. L'uomo giustifica lo scherzo dicendo di aver voluto prendere in giro degli amici, anche loro in villeggiatura nella zona, che da un pò di giorni vantavano l'avvistamento di orme di volpi, cervi, camosci e orsi emigrati dalla ex-Jugoslavia.
«Lo scherzo è bello quando dura poco», avrà pensato Marinelli, la burla infatti ha avuto un esito diverso da quello sperato.
L'uomo infatti, racconta di aver fatto non poca fatica a smentire le foto che già avevano creato il panico in tutta la vallata. Gli abitanti da Auronzo, impauriti per la presenza dell'animale, erano pronti ad organizzare delle ronde notturne per avvistare il fantomatico e sopprattutto inesistente orso.

Il signor Marinelli racconta di essere uscito allo scoperto dopo che abitanti e villeggianti continuamente si recavano da lui per «Saperne di più». La giustificazione trovata dal signor Marinelli fa riferimento ad un'opera di Orson Welles. Parafrasando un'opera del grande sceneggiatore «La guerra dei Mondi», il primo falso mediatico della storia, il signor Marinelli dice che «E' più facile inventare delle bugie credibili che raccontare la verità, soprattutto a chi non la vuol sentire».
Il «Mistero dell'orso di Auronzo» si è rivelata una di quelle storie da raccontare la sera per ricordare l'estate trascorsa e sicuramente terrà compagnia agli abitanti di Auronzo fino a quando non ci sarà un vero avvistamento di orsi.





Ecco il trucco:

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..."Il massimo della verità scaturisce
dallo svelamento di una bugia. "